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La Resta

Questo dolce, unico nel suo genere ed esclusivamente comasco, ha origini antiche e versioni differenti. Como, da sempre celebre per la bontà del suo pane, era meta annuale di una stragrande quantità di pellegrini nella settimana di Pasqua; per l’occasione i fornai di allora (rione S. Agostino) ebbero l’idea di distribuire con il pane anche il ramo d’ulivo, come fare?
Cambiarono la classica forma della celebre «Pagnottella» allungandola così da contenere il ramoscello d’ulivo. Con il passare degli anni questo prodotto si impose sempre di più, dal Panettiere passò al Pasticcere, il quale lo elaborò al punto d’ottenere un «dessert» veramente diverso e originale.
Resta, sta per restare.
Infatti rimane il bastoncino d’ulivo come viatico benedetto in ogni casa. Si narra che quando non esisteva ancora la luce elettrica, per non perdere questo bastoncino si legava a un lato un batuffolo di cotone e lo si usava per pulire i vetri delle lucerne a petrolio. Anni fa, vi fu un dubbio circa il nome esatto di questo dolce: RESTA o RESTA?, cioè la lisca del pesce, data la vicinanza della città al lago; ma fu subito chiarito per il fatto che l’antica ricetta prescrive sul lato superiore del dolce 12 tagli quanti sono gli Apostoli. Questo dolce, dagli ingredienti semplici e naturali, con il passare del tempo e la volontà dei Maestri Pasticceri comaschi si è veramente imposto; anziché essere prodotto un solo giorno dell’anno, cioè alla domenica delle Palme, è passato a una produzione quasi giornaliera.

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